Studio Dentistico Bisson-Balata a Tempio Pausania
Igiene dentale e prevenzione
Il termine igiene orale comprende un gruppo di azioni e procedure finalizzate alla rimozione degli accumuli batterci che si depositano su tutte le superfici dei nostri denti.
Si include in queste procedure sia l’igiene domiciliare che l’igiene dentale professionale.
Igiene domiciliare:
Tutte quelle procedure realizzate dal paziente con l’obbiettivo di rimuovere la placca e residui di cibo che si accumulano quotidianamente all’interno della nostra bocca.
Gli strumenti base dell’igiene domiciliare sono:
- spazzolini (manuali o elettrici)
- scovolini
- fili interdentali
Igiene orale professionale:
Effettuata dall’odontoiatra o dall’igienista dentale, hanno lo scopo di rimuovere gli accumuli di placca e tartaro, sopra e sottogengivali, istruire il paziente al corretto svolgimento delle manovre domiciliari e motivarlo alla correzione dei fattori di rischio della malattia parodontale.
Gli strumenti utilizzati per l’igiene professionale sono:
- strumenti manuali (scalers e curettes)
- strumenti sonici e ultrasonici
- paste da profilassi e gommini
- polveri
Tartaro: insieme di depositi di placca batterica calcificati dai sali di calcio della saliva. Può essere sopra o sottogengivale, costituisce l’ambiente prediletto per la proliferazione dei batteri della placca che provocano carie e malattia parodontale. Si rimuove solo attraverso l’utilizzo di strumenti manuali e sonici/ultrasonici.
Placca: Accumulo di colore bianco-giallastro risultato dell’aggregazione di batteri e germi coesi tra loro grazie all’accumulo di residui cibo non eliminati con l’igiene quotidiana. Con il tempo si calcifica e si trasforma in tartaro. È la base di gran parte delle patologie che coinvolgono i nostri denti e i tessuti vicini.
Conservativa
La branca dell’odontoiatria che si occupa della cura e della ricostruzione del dente.
La perdita di strutture del dente può avvenire per due motivi: fratture dovute a traumi e carie dentale.
La carie è un processo infettivo che comporta la de-mineralizzazione dei tessuti dentali e la successiva formazione di una cavità, con la conseguente perdita di struttura o vitalità del dente stesso. Si cura con la tecnica conservativa, che prevede la rimozione del tessuto cariato e ricostruzione di ciò che è andato perso, attraverso le otturazioni.
In caso la distruzione cariosa avesse coinvolto gran parte del dente, l’otturazione non è più possibile e si procede con l’intarsio in resina composta o ceramica. L’intarsio è una via di mezzo tra un otturazione e e una corona ( o capsula), che viene realizzato fuori dalla bocca e successivamente cementato in maniera adesiva.
L’odontoiatria conservativa comprende anche tutte le possibili modifiche estetiche del nostro sorriso, tra cui faccette dentali e sbiancamento.
Le faccette dentali, sono l’intervento di modifica di forma e colore dei nostri denti, attraverso resine composte o materiali ceramici. Possono essere realizzate direttamente in bocca o richiedere una lavorazione extra-orale e la successiva cementazione.
Lo sbiancamento è la procedura che permette di migliorare il colore dei denti, rendendoli più bianchi.
Si esegue grazie a prodotti che contengono principalmente perossido d’idrogeno e di carbammide, impiegati con diverse concentrazioni in base alla tecnica scelta e alle esigenze del paziente. Questi liberano molecole di ossigeno che disgregano le molecole dei pigmenti responsabili della discromia, rendendole non più visibili.
Lo sbancamento dentale agisce solo sui denti naturali e non su otturazioni e corone protesiche.
Endodonzia
È la scienza medica che ha per oggetto i tessuti interni del dente, lo loro patologie e i trattamenti correlati.
Il trattamento endodontico (o cura canalare) è l’ intervento che si rende necessario quando la polpa è infiammata o infetta per un danno provocato da una carie profonda, da esito di interventi sul dente o da un trauma.
La polpa dentaria, comunemente nota come nervo, è il tessuto molle all’interno del dente, costituito da arterie, vene, terminazioni nervose e cellule connettivali. Nel bambino ha la funzione di formare la struttura portante del dente e, ad accrescimento completato, mantiene idratato il dente e conferisce la sensibilità al freddo e al caldo.
Il trattamento endodontico (o devitalizzazione) consiste nella rimozione della polpa infiammata e infetta, presente all’interno del dente e per tutta la lunghezza delle radici, e nella sua sostituzione con un’otturazione permanente, dopo un adeguata detersione e sagomatura dei canali.
L’endodonzia è quindi quel trattamento che ci permette di mantenere il dente compromesso evitando l’estrazione e il dolore.
Ortodonzia
Tutto ciò che riguarda i denti e la loro posizione dentro l’arcata. Si pone come obbiettivo quello di ristablire un occlusione corretta e funzionale, risolvere malposizioni o affollamenti.
Nel bambino e nell’adolescente ha l’obbiettivo di modificare e correggere le alterazioni scheletriche alla base di problemi masticatori, respiratori e di fonazione.
Esistono diversi tipi di ortodonzia:
- intercettiva: prevede trattamenti in età precoce (5/9 anni); ha come obbiettivo correggere abitudini viziate e alcuni problemi scheletrici che richiedono un intervento tempestivo.
- ortodonzia fissa: tramite l’uso di bracket e archi metallici applicati sui denti permette il movimento controllato degli stessi, rendendo il sorriso armonioso e funzionale.
Conservativa
*La branca dell’odontoiatria che si occupa della cura e della ricostruzione del dente.
La perdita di strutture del dente può avvenire per due motivi: fratture dovute a traumi e carie dentale.
La carie è un processo infettivo che comporta de-mineralizzazione dei tessuti dentali e la successiva formazione di una cavità, con la conseguente perdita di struttura o vitalità del dente stesso. Si cura con la tecnica conservativa, che prevede la rimozione del tessuto cariato e ricostruzione di ciò che è andato perso, attraverso le otturazioni.
In caso la distruzione cariosa avesse coinvolto gran parte del dente, l’otturazione non è più possibile e si procede con l’intarsio in resina composta o ceramica. L’intarsio è una via di mezzo tra un otturazione e e una corona ( o capsula), che viene realizzato fuori dalla bocca e successivamente cementato in maniera adesiva.
L’odontoiatria conservativa comprende anche tutte le possibili modifiche estetiche del nostro sorriso, tra cui faccette dentali e sbiancamento.
Le faccette dentali, sono l’intervento di modifica di forma e colore dei nostri denti, attraverso resine composte o materiali ceramici. Possono essere realizzate direttamente in bocca o richiedere una lavorazione extra-orale e la successiva cementazione.
Lo sbiancamento è la procedura che permette di migliorare il colore dei denti, rendendoli più bianchi.
Si esegue grazie a prodotti che contengono principalmente perossido d’idrogeno e di carbammide, impiegati con diverse concentrazioni in base alla tecnica scelta e alle esigenze del paziente. Questi liberano molecole di ossigeno che disgregano le molecole dei pigmenti responsabili della discromia, rendendole non più visibili.
Lo sbancamento dentale agisce solo sui denti naturali e non su otturazioni e corone protesiche.
Parodontologia
La parodontologia è la disciplina odontoiatrica che ha come obiettivo la diagnosi e la cura delle malattie gengivali quali la gengivite e la parodontite (più comunemente conosciuta come piorrea).
La Parodontite è una patologia di enorme diffusione, colpisce circa il 50% della popolazione e rappresenta la principale causa di perdita dentaria.
La parodontite è una malattia infiammatoria che colpisce i tessuti attorno al dente (tessuti parodontali), come la gengiva, l’osso ed il legamento parodontale, causandone una perdita progressiva.
Mentre la gengivite non è associata a nessuna perdita irreversibile se adeguatamente trattata; la distruzione causata dalla parodontite è quasi sempre non recuperabile, ma può essere arrestata e controllata.
La gengivite precede sempre la parodontite, quindi gengive sanguinanti e dolenti possono essere un buon campanello d’allarme ed è opportuno che la situazione venga indagata.
La parodontite è di origine batterica e si manifesta con un quadro infiammatorio. Il segno principale è il sanguinamento gengivale, che in un primo momento è presente solo sotto stimolo e in seguito spontaneo.
Segni e sintomi secondari sono: alitosi, mobilità dentaria, ascesso parodontale, essudazione purulenta, recessione gengivale.
Lo sviluppo della parodontite dipende da fattori legati al paziente (es. la suscettibilità genetica del paziente) e fattori ambientali (vale a dire fattori esterni, che si possono modificare). Tra questi ultimi, i più noti sono scarsa igiene orale, fumo, diabete, stress, interventi odontoiatrici sbagliati.
Per il trattamento della malattia parodontale è fondamentale prima di tutto un corretta diagnosi, in modo da inquadrare il caso in base alla sua estensione e gravità.
Nella fase diagnostica è fondamentale la compilazione della cartella parodontale e uno status radiografico.
La prima fase della terapia consiste nel trattamento non chirurgico delle zone compromesse, questo avviene grazie a un igiene approfondita per la quale si impiegano levigature radicolari e curettage. In questa fase il paziente viene educato e motivato a una corretta igiene orale, tramite l’ utilizzo di dispositivi come scovolini e filo interdentale.
Qualora questa prima fase non sia sufficiente a contenere la malattia si procederà alla parte chirurgica, che comprende diversi tipi interventi volti a eliminare o recuperare i difetti generati dalla patologia.
Chirurgia
La chirurgia orale è una disciplina medica che si occupa di problematiche odontoiatriche per le quali è necessario un approccio chirurgico.
Nello specifico essa comprende:
- Estrazione di denti inclusi o parzialmente inclusi: in alcuni casi, per mancanza di spazio sufficiente nell’arcata dentaria, alcuni denti (soprattutto i denti del giudizio) rimangono parzialmente o completamente sommersi nell’osso o nella gengiva, con il rischio che producano ascessi e problemi ai denti contigui.
- Tutte quelle manovre che servono a creare un adeguato supporto alle nostre riabilitazioni, soprattutto quelle a ancoraggio impiantare (rialzo del senso mascellare, procedure rigenerative, etc).
- Apicectomie e rimozione di cisti dentarie e non.
tutti gli interventi parodontali che richiedono un accesso chirurgico o che sono volti a rimodellare la compagine ossea o muco-gengivale.
Protesi
La protesi è la specialità che si occupa del recupero estetico e funzionale del cavo orale, andando a compensare la mancanza e/o inadeguatezza dei tessuti dentali e orali, attraverso l’utilizzo di materiali biocompatibili.
Queste riabilitazioni possono essere di due tipi:
Fissa: la protesi fissa sostituisce gli elementi dentari naturali con manufatti definitivi e stabili. Si tratta di faccette, corone (sostituti artificiali di un solo dente) e ponti (sostituiti di più elementi dentari) cementati a pilastri di sostegno naturali (denti contigui) o con supporto implantare. In questo caso non sono rimovibili dal paziente.
Mobile: la protesi mobile è volta a sostituire una parte o l’intera arcata dentaria e può essere rimossa dal paziente allo scopo di eseguire le ordinarie manovre di igiene quotidiana. In alcuni casi, dove il supporto “naturale” non è sufficiente, può essere stabilizzata tramite il posizionamento di alcuni impianti.
Corona: chiamata spesso impropriamente “capsula” – è un “guscio” che permette la ricostruzione completa della porzione esterna del dente, riproducendone colore e forma. È ancorata alla porzione residua del dente (moncone) o a un eventuale impianto.
Più corone protesiche possono essere unite insieme, in questo caso si parla di ”Ponte”.
Altra alternativa terapeutica possono essere le Faccette Dentali*.
Implantologia
Gli impianti sono dei supporti di titanio inseriti all’interno dell’osso che vengono utilizzati per sostenere una protesi e che ci permettono di rimpiazzare uno o più elementi dentali.
Possono essere utilizzati per rimpiazzare denti singoli, o delle zone con diversi denti contigui persi, senza dover ricorrere alla “limatura” dei denti adiacenti residui e quindi riuscendo a essere meno invasivi.
Nel caso di zone edentule nelle arcate e in mancanza di elementi dentali da utilizzare come pilastro, gli impianti servono come supporto indispensabile per costruire una protesi fissa o per dare supporto a una protesi rimovibile già esistente.
Se ho perso i denti per parodontite (piorrea) posso comunque mettere gli impianti?
E’ importante sottolineare che nei pazienti suscettibili a parodontite questa deve essere adeguatamente trattata prima dell’inserimento degli impianti.
Molteplici studi clinici mostrano infatti, come sia assolutamente controindicato inserire impianti su pazienti che presentino lesioni parodontali non trattate; è altrettanto necessario che i pazienti, dopo essere stati riabilitati con impianti, siano inseriti in un preciso programma di visite e richiami d’igiene professionale periodici, per tenere sotto controllo gli eventuali problemi che possono insorgere.